Sport for social inclusion

Discriminazioni che sfociano in atti di violenza fisica o verbale sono sempre più frequenti tra i giovani e spesso assumono la forma del bullismo come manifestazione estrema. Queste pratiche lasciano cicatrici invisibili ma profonde, portando in alcuni casi a tragici epiloghi. Per contrastare e prevenire questo fenomeno, così come ogni altra forma di discriminazione, è necessario agire sull’origine dello stesso rendendo protagonisti i bambini, i giovani e la comunità in un processo di rielaborazione e abbattimento degli stereotipi e nell’adozione di buone pratiche che siano fondate su principi di inclusione, dialogo e coesione sociale. In questo senso lo sport è chiamato ad agire quale agente educativo in grado di stimolare il sacrificio, la disciplina, il rispetto di sé e degli altri, la sportività, la competizione positiva, la tenacia e l’umiltà.

Al fine di prevenire e contrastare fenomeni discriminatori e pratiche di bullismo, il progetto “Sport for social inclusion”,  realizzato dal Moige, in collaborazione con la SSD Montespaccato e la ASD Boreale DonOrione con il contributo del Dipartimento per lo Sport – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
utilizza il potenziale educativo dello sport di squadra, nello specifico il calcio, per aumentare l’inclusione, l’aggregazione sociale e la parità tra bambini ed adolescenti a partire da quartieri chiave della città di Roma (Montespaccato e Tor di Quinto).

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