X factor

Grandi aspettative per “X Factor” con il ritorno di Morgan, personaggio dalle molteplici sfaccettature, carattere ed emotività complessi e instabili ma fine e colto conoscitore di musica. E Morgan non delude, con la scelta, in ogni puntata, di esecuzioni originali di cui racconta nascita, genere, influenze, storia. La sua presenza è di stimolo a tutti, basta vedere i brani assegnati: tra di essi anche i Beatles, De Gregori, Gaber, i Genesis, i Police, Pino Daniele, Bob Marley. Un modo per avvicinare i più giovani spettatori ad artisti storici che magari neanche conoscono, uno stimolo alla ricerca e all’ampliamento della propria cultura musicale. Peccato che Morgan non sia riuscito a esprimere critiche, forse anche legittime, con toni consoni a una trasmissione televisiva, costringendo i vertici Sky a decisioni drastiche nei suoi confronti. Ne ha perso molto il programma.
Al di là di questo, una conferma i tre giudici, Fedez, Ambra e Dargen D’Amico. Quest’ultimo in particolare, più a suo agio dell’anno scorso nel ruolo, si rivela fondamentale per l’equilibrio del talent, mostrando buon senso, buone maniere e un’ironia fine e perfetta per stemperare gli animi nei momenti giusti.
La parte migliore del talent restano ancora una volta i concorrenti, pronti a sfruttare al meglio l’occasione per crescere e imparare il mestiere, in un ambiente di amicizia e leale competizione. E un’impeccabile, dolce e grintosa Francesca Michielin.
Consigliato a un pubblico +12 per la presenza di linguaggio e un’esibizione di ballo (la coreografia dell’ospite Elodie) volgari.