We Are The World: la notte che ha cambiato il pop

Nella storia dell’umanità ci sono momenti capaci di segnare per sempre il percorso tracciato. Uno di questi è stato il giorno del 25 gennaio 1985, quando le più grandi star della musica pop targata Usa si sono riunite in uno studio d’incisione per creare la canzone corale “We are the world”. Un mese prima della realizzazione del brano, il cantante e attivista politico Harry Belafonte, dopo aver visto l’iniziativa di Band Aid e della canzone “Do they know it’s Christmas?”, aveva pensato di dover mettere la musica statunitense a servizio dell’emergenza alimentare in Africa, creando una hit i cui proventi sarebbero andati in beneficenza. Per far ciò, però, gli occorreva radunare il maggior numero possibile di star dello showbiz, partendo dagli afroamericani Lionel Richie, Michael Jackson (autore del brano) e Stevie Wonder. Capitanati dal produttore Quincy Jones che deteneva l’arduo compito di creare un’opera prima in meno di una notte, voci come Ray Charles, Bruce Springsteen e Bob Dylan cambiarono per sempre il concetto di beneficenza, così come quello della musica pop.
“We are the world” è un affresco commovente, tratteggiato dopo 39 anni, dalle vive testimonianze dei cantanti presenti quella notte. È un progetto onesto, nella sua intenzione di trasmettere, senza retoriche demagogiche che vertono alla politica, il desiderio di quegli uomini e di quelle donne di realizzare qualcosa di unico, privo di qualsiasi vena creativa egoriferita, per cambiare in meglio la vita di tanti.
Un docu-film carismatico nella sua bonaria semplicità tematica, adatto a tutta la famiglia.