The voice kids

Lo spin-off di “The Voice of Italy” ha concorrenti tra i 7 e i 14 anni. Quattro giudici li selezionano attraverso audizioni al buio, ossia ascoltandoli senza vederli. I prescelti vanno a comporre le squadre dei coach che, attraverso esibizioni successive, portano in finale un solo concorrente: tra i quattro il pubblico decreta il vincitore.
Non è di certo gratificante per un bambino vedere che nessun giudice si gira ascoltando la propria esibizione, ma è pur vero che i piccoli concorrenti sanno bene che si tratta di una gara come tante altre, dove si vince o si perde, che il clima del talent è leggero e allegro e che si tende a sdrammatizzare ogni eliminazione.
Antonella Clerici è perfetta nel ruolo: una dolce mamma in abiti da bambola affettuosa e accudente. Anche i vestiti dei concorrenti sono adatti alla loro età seppur da spettacolo.
I giudici – Loredana Berté, Gigi D’Alessio, Clementino e Arisa – con commenti anche tecnici, senza mancare di sincerità sulle esibizioni, sono sempre positivi. Sottolineano le doti dei cantanti e li spronano a non mollare, un “no” è solo parte di un percorso che può far crescere. Nota di merito a Clementino che con i suoi interventi da “giullare” contribuisce a un clima spensierato e di gioco.
Non si può negare che il talento espresso sia tanto e porti spesso alla commozione, creando il rischio di spettacolarizzare i più piccoli: in particolare ai genitori spetta il compito di non renderli precoci adulti. Con le dovute accortezze, però, in una società sempre più povera di bambini abbiamo estremo bisogno di vedere la loro bellezza.