Per un nuovo domani

“Per un nuovo domani” racconta la storia dimenticata di oltre 70 ebrei, definiti “stranieri” dal regime fascista, che furono trasferiti tra il 1941 e il 1943 in “internamento libero” a Castelnuovo di Garfagnana.
La narrazione ha al centro la figura di Israel Meier. Egli racconta l’esperienza che gli internati vissero durante questo periodo, tra divieti e privazioni. Sotto lo stretto controllo delle autorità, potevano girare con al massimo 100 lire e senza documenti validi per l’espatrio; inoltre, erano costretti a rispettare molti obblighi, tra cui quello del coprifuoco e il divieto di allontanamento dal paese. Queste condizioni furono lievemente migliorate quando la popolazione locale si aprì a loro e li aiutò, andando contro l’obbligo di evitare i contatti.
Il racconto si avvale della ricostruzione fiction della vicenda e si arricchisce delle interviste ai pochi testimoni rimasti.
Ci sono le parole di Simona Nissim, Vilma Papi, Liliana Segre e Leo Verderber, il tutto impreziosito da immagini di repertorio che rendono questo racconto ancora più vivido, forte e fedele alla storia.
L’opera ci ricorda l’importanza della memoria, un monito che ci chiama a non dimenticare mai i tragici eventi che hanno segnato milioni di vite. È un richiamo costante a vigilare contro i germi dell’intolleranza, ad agire per difendere i diritti umani e a costruire una società fondata sulla comprensione reciproca e il rispetto. Solo mantenendo viva questa memoria possiamo sperare di creare un futuro migliore, dove le atrocità del passato non possano mai ripetersi.