Nyad – oltre l’oceano

I limiti sono fatti per essere superati. Ne sa qualcosa Diana Nyad, nuotatrice di livello internazionale, divenuta una celebrità mondiale dopo aver compiuto innumerevoli sfide di lunghissima distanza nei mari del mondo. La sua più famosa avventura è stata la traversata di 177 chilometri in 53 ore, da Cuba a Key West, in Florida. Per farlo, le ci sono voluti 5 tentativi e 35 anni di vita.
Ed è questo il casus belli del film. “Nyad – Oltre l’oceano” è un biopic volto a illuminare diversi aspetti di una vita, apparentemente conosciuta, ma caratterizzata da risvolti alquanto intricati. Infatti, emerge come la personalità della protagonista sia stata costruita anche in base ai dolori, alle perdite di un’intera esistenza.
Con una serie di flashback si riavvolgono le vicende personali della campionessa, capaci di parlare universalmente.
Si trattano temi quali l’abbandono paterno, abusi sessuali subiti, la solitudine, ma anche l’amicizia. L’opera è come un dipinto chiaroscuro, dove però è il chiaro a voler emergere prepotentemente. Diana guarda avanti, al futuro e lotta per sé stessa e, in fondo, anche per la sua più cara amica Bonnie. Interessante, dunque, vedere come si riesca a descrivere, con tatto e rispetto, l’evoluzione del rapporto tra lei e Bonnie. Il film è incardinato su quest’amicizia matura, radicata e franca, la cui forza motrice si fonda sull’idea di un unicum.
L’una si riflette nell’altra compenetrandosi, accettandosi e vivendosi come fossero un’unica anima inscindibile. “Nyad” è un film appassionato e umano, adatto a un pubblico di +13 per i temi proposti.