Me l’aspettavo- il sorriso di don Pugliesi

A 30 anni dalla morte di Don Puglisi, assassinato dalla mafia nel suo amato quartiere Brancaccio di Palermo, un racconto appassionato che è molto più di un documentario e che prende spunto dalle sue ultime parole, “Me l’aspettavo”, pronunciate al suo assassino con un sorriso.
In questo titolo è riassunta la storia del sacerdote beatificato da Papa Francesco come martire nel 2013.
La mafia temeva Don Pino Puglisi perché si adoperava con fede, pazienza e dedizione educando alla legalità i bambini e i ragazzi, strappandoli alla malavita in un quartiere dove la stessa arruolava i più piccoli per crescerli nelle proprie file. Promuoveva attività per loro, insegnava nelle scuole e chiedeva alle istituzioni la costruzione di scuole in quel territorio. Aveva ricevuto minacce e avvertimenti, di fronte ai quali aveva proseguito serenamente a spendersi per le persone, sapendo che prima o poi avrebbe pagato con la vita.
Tutto ciò viene raccontato nel documentario attraverso le testimonianze di chi gli è stato accanto, religiosi e laici, compresi i suoi ragazzi ormai adulti. Ma quello che più colpisce sono gli stralci di registrazione della testimonianza del killer Salvatore Grigoli, pentitosi perché rimasto scosso da quel sorriso ricevuto mentre lo uccideva, un sorriso che gli ha cambiato la vita.
Il documentario ha il merito di trasmettere con la forza del racconto scarno dei testimoni tutta la grandezza del messaggio di Don Puglisi: l’educazione e l’amore cambiano i cuori, anche di un mafioso. E la vittoria sul male può arrivare anche attraverso una sconfitta, come può apparire la morte.