In altre parole

LA7 accoglie Massimo Gramellini, altro professionista trasferitisi da mamma Rai, e gli affida una duplice e complicata sfida: tre ore di prima serata il sabato, caratterizzate da molti ospiti e svariati argomenti, e una versione ridotta preserale la domenica, intitolata “In altre parole domenica”, in cui il conduttore accoglie in studio per un faccia a faccia a tutto tondo un singolo interlocutore.
“In altre parole” è il diretto discendente del vecchio “Le parole” andato in onda su Rai 3. Il giornalista del “Corriere della Sera” tra ospiti fissi, come Saverio Raimondo, e non, analizza alcuni temi che hanno fatto discutere durante la settimana, con un occhio di riguardo per la cultura, come dimostra il far partire il confronto proprio da una parola.
Perfetto padrone di casa, Gramellini con toni pacati, non è la vivacità la sua peculiarità, realizza con gli ospiti dibattiti formativi e in grado di far riflettere i telespettatori, anche i più giovani. Sempre sul pezzo pure di fronte a temi delicati, non fa mai la voce grossa e si mette a disposizione dei presenti in studio. La marcia in più di “In altre parole”, infatti, è proprio l’assenza totale dei tradizionali scontri verbali che caratterizzano tanti salotti televisivi.
Nota di merito infine va alla parte iniziale di ogni puntata, affidata a Roberto Vecchioni: il cantautore, col suo modo di fare diretto e incisivo, spiega l’origine di alcuni termini, episodi storici e non solo legandoli all’attualità, arricchendo il discorso con riflessioni di profonda umanità, innalzando il livello culturale ed educativo della trasmissione.