I bastardi di Pizzofalcone – quarta stagione

La fiction tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni torna sul piccolo schermo con la quarta stagione, conservando la sua struttura ma al contempo arricchendo la trama con una serie di colpi di scena.
La storia riparte da dove si era interrotta, con l’ispettore Lojacono torturato, drogato e chiuso in un hangar deserto. Rocco Squillace, un misterioso nemico del passato, ha deciso di vendicarsi e la sua vendetta è più crudele della morte. Il poliziotto è condannato alla solitudine, senza più la possibilità di contattare le persone a lui più care. Lojacono è costretto, così, a condurre una vita ai margini, mentre tutti piangono la sua morte.
Questa stagione non si sofferma sul racconto delle vicissitudini del protagonista o dei suoi compagni, ma il focus è sull’intero gruppo – una certezza per la storia -, un gruppo consapevole che, per andare avanti, l’uno ha bisogno dell’altra. Lojacono è un capo carismatico ma ha una squadra che è mano, testa e cuore per lui. Senza uno di questi rami, l’albero cadrebbe miseramente e lo si comprende nel momento in cui l’uomo sparisce: tutti continuano a lavorare pensando senza sosta all’amico, collega, fratello.
La serie mantiene sempre quel perfetto equilibrio che ha caratterizzato “I bastardi di Pizzofalcone” sin dalla prima stagione: dosare perfettamente l’azione dei polizieschi senza cercare l’effetto clamore e stupore e il dramma, non appellandosi a sentimentalismi da cliché.
I messaggi positivi sono aumentati rispetto alle stagioni precedenti, ma compensano il comportamento ai limiti della legge del protagonista.