Gigolò per caso

Spoiler alert: questa non è una storia di sesso! Sì, perché di questa nuova serie colpisce più la ricerca spasmodica dell’“Amore” che l’attività fisica sotto le lenzuola. Alfonso Bremer è un uomo attento e premuroso sia a casa che in ufficio. Un giorno, mentre è al lavoro e sta mostrando costosissimi orologi ai suoi clienti, riceve una telefonata: suo padre Giacomo è morto. Alfonso, pur soffrendo psicologicamente suo padre, corre in ospedale dove scopre che Giacomo ha avuto sì un infarto, ma è vivo. Tuttavia, la rivelazione ancor più sconvolgente è un’altra: suo papà è un gigolò e ora ha bisogno che lui lo sostituisca. Alfonso, sconcertato, torna a casa, e lì trova sua moglie a letto con la loro psicoterapeuta. Il vero tracollo, però, arriva quando viene derubato degli orologi che nella fretta di andare in ospedale si era tenuto al polso. Il furto che deve rimborsare è molto oneroso: il suo capo, in realtà, è in combutta con la malavita e vuole il risarcimento entro pochi giorni, pena la morte. Alfonso è dunque costretto a rilevare l’attività paterna pur di ripagare i suoi debiti.
In questa commedia degli equivoci risalta preponderante la necessità dei protagonisti di fare i conti con ciò che sono veramente. Ognuno di loro deve togliersi le proprie maschere sociali pur di vivere una vita vera. La difficoltà dei rapporti interpersonali e la paura di non essere amati sono quei fili tematici che permettono al pubblico di affezionarsi a questi personaggi imperfetti. Una serie comica, ma matura, adatta a un pubblico di +16 per la presenza di scene più “audaci”.