Elf Me

Le tradizioni sono un patrimonio importantissimo per la costruzione psichico-morale dell’essere umano. Tuttavia, può capitare che i costumi più sacri vadano a braccetto con quelli più profani. L’esempio più lampante è la commistione del Santo Natale con i regali, i pranzi, ma soprattutto i film natalizi. Se si analizza quest’ultimo caso, si può dire che anche questa volta, la ricorrenza viene rispettata con “Elf Me”.
La storia parla di Trip, un elfo costruttore anticonvenzionale che, per sbaglio, finisce con l’essere spedito a casa di Elia, un ragazzino dislessico e perseguitato dai bulli. Egli vive un’esistenza ritirata e disincantata. Infatti è preoccupato per le sorti del negozio di giocattoli di famiglia, in ristrettezze economiche. Eppure, con questo nuovo e magico incontro, Elia pensa di aver trovato la soluzione a tutti i suoi problemi. Per questo, propone un accordo all’elfo: se Trip lo aiuterà con l’impresa familiare, anch’egli farà di tutto per rispedire il suo nuovo amico al Polo Nord. Numerose insidie, però, ostacoleranno la riuscita dei piani dei personaggi, a partire dal loro acerrimo nemico, il commerciante di giocattoli tecnologici Ciocca, reo di voler mettere a repentaglio il negozio di Elia e il Natale stesso.
Seppur si parli di affari, il film è costellato da sentimenti, preoccupazioni e desideri consoni al pubblico di riferimento. Temi come la difficoltà a farsi valere nella società o la speranza di venire amati da qualcuno parlano ai cuori dei più piccoli, aiutandoli a non sentirsi soli e spauriti di fronte ai loro problemi. Adatto a tutti.