Ceres – Leggende di strada dal 1963

Pubblicizzare una bevanda alcolica è sempre una questione delicata: considerando che qualsiasi bibita contenga alcool è sconsigliata ai minori di 18 anni (perché in età di sviluppo non sono ancora maturi gli enzimi in grado di metabolizzarla) e ne è loro vietata la vendita, non dovrebbero essere ragazzi i protagonisti di uno spot né i destinatari. La questione è ancora più delicata se parliamo di una birra, bevanda invece molto amata dai giovani e spesso assunta fin da troppo tenera età (magari di nascosto dai genitori).
Con queste premesse le immagini dello spot Ceres sono totalmente inadeguate e perseguibili.
I protagonisti infatti sono ragazzi, alcuni dal viso molto giovane. Poco importa se si tratti o meno di maggiorenni, ciò che conta è che alcuni di loro non lo sembrino e che un adolescente da casa ci si possa anche rispecchiare per i modi e comportamenti mostrati. La canzone peraltro parla di giovani e lo fa incitando a una vita fuori dagli schemi e anche dai buoni comportamenti, un vivere per strada rischiando, tanto quando sbagli impari: “Vivo ai margini della città… sono un ragazzo di strada, sono un poco di buono”. E intanto scorrono le immagini di ragazzi che nel divertirsi manifestano uno stato evidentemente alterato, ma non smettono di comprare e bere birra.
Citiamo dal Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale: “La comunicazione commerciale non deve indurre ad […] adottare l’abitudine a comportamenti alimentari non equilibrati, o trascurare l’esigenza di seguire uno stile di vita sano”.