Bottoms

La pubertà è un miscuglio emotivo di ormoni e speranze. Il cinema l’ha spesso analizzata, portando in scena personaggi maschili, desiderosi di abbracciare la loro maggior età solo in seguito a conquiste amorose ed esistenziali. E così, per pura parità dei sessi, il pubblico femminile dovrebbe gioire nel vedere realizzato il “gender swap”, lo scambio di genere, in “Bottoms”, dove le donne la fanno da padrone. PJ e Josie, due teenager lesbiche e impopolari, si aggirano tra i corridoi del liceo sperando di scorgere le loro cotte storiche Brittany e Isabel. Il loro equilibrio esistenziale vacilla quando vengono ingiustamente accusate di aver aggredito il quarterback della scuola per difendere proprio Isabel. Con la popolarità sotto lo zero, PJ spinge per cavalcare l’accusa e costringe Josie a ingigantire la loro cattiva reputazione. Lasciando intendere di aver frequentato un riformatorio, si fingono delle dure femministe e fondano un club di autodifesa. Il vero intento, però, è quello di attirare l’attenzione di più ragazze possibile, soprattutto Brittany e Isabel, con cui potersi affrontare e provarci. Tuttavia, la menzogna è destinata a sgretolarsi, trascinando con sé il rapporto tra PJ e Josie, così come le loro nuove conquiste. “Bottoms” è una commedia satirica che tratta i preconcetti sessuali che legano gli adolescenti di tutto il mondo. Ciò nonostante, la narrativa sproporzionata sui generi offusca a tal punto da non permettere al pubblico di vivere alcuna catarsi con l’arco di trasformazione dei personaggi. Una commedia surreale adatta ai +18 per i temi proposti.