Tv Talk

Per approcciarsi all’immaginifico del programma “Tv Talk”, occorre rimembrare “l’elogio alla critica” del giornalista Anthony Scott che sosteneva: “Criticare significa ascoltare il messaggio di bellezza e libertà che giunge dall’arte e tentare di farlo proprio nella vita di tutti i giorni”. Massimo Bernardini e la sua équipe personificano tale missione, proponendo uno show-magazine che esamina il panorama della tv italiana e internazionale.
Degno di nota è l’approccio prismatico della conduzione, che ricalca una redazione giornalistica. Il navigato presentatore Bernardini assume una funzione da moderatore, cercando di non esprimere giudizi personali, ma di descrivere solo ciò di cui si decide esaminare.
Ciò perché le sue controparti Pucciarelli, Bancone e Motta, in concerto con i critici Simonelli e Bocca e i giovani analisti, fendono quesiti, anche puntigliosi, non tralasciando d’investigare il mondo Auditel e social ad essi legati.
La trasmissione è suddivisa in più segmenti, ciascuno contraddistinto da un tema di riferimento. Le tematiche più difficili, come l’interpretazione del comportamento o del linguaggio politico o la rilettura di un evento crossmediale, s’impongono nella prima fase del programma, riprendendo l’ottica giornalistica dell’agenda setting.
Seguono, poi, l’analisi dei programmi più strettamente legati all’intrattenimento Rai, senza dimenticare, però, di inglobare anche la dissertazione dei contenuti degli altri editori tradizionali del panorama mediale, così come i prodotti delle nuove piattaforme. Un programma adatto a tutti.