The shepherd

La magia del Natale incanta i più piccoli che aspettano intrepidi l’arrivo di Santa Claus. I più grandi, invece, fanno più fatica a custodire dentro di loro lo stesso trasporto verso questa festività. Questa volta, però, il disincanto consumistico natalizio non ha la meglio di fronte all’ultimo mediometraggio Disney. Dopo essere partito da una base della RAF nella Germania del Nord alla vigilia di Natale del 1957, il soldato Freddie Hooke vola sulle gelide acque dell’Oceano Atlantico prefigurandosi già l’espressione sorpresa dei suoi familiari non appena lo vedranno varcare la porta di casa. D’un tratto, una fitta nebbia avvolge il velivolo che incomincia ad avere dei problemi di malfunzionamento: la bussola e la radio sono fuori gioco e il carburante sta finendo. Solo e perso nel cielo più buio, Freddie pensa che le sue ore siano ormai contate. Mentre il dolore e la paura di non poter rivedere mai più i suoi amati lo attanaglia, prega affinché il suo destino segnato possa cambiare. E, in effetti, un incontro inaspettato con il pilota di un aereo Mosquito Fighter gli regala la fiducia di poter tornare a casa, con un atterraggio di fortuna lungo le coste inglesi.
L’opera permette al pubblico adulto di ridare il giusto significato al Natale, vedendolo ora come un momento d’attesa e di ritrovo in cui poter ricalibrare la rotta, illuminando solo i punti fermi della propria esistenza. Un plauso anche all’espediente storico che conferisce un giusto sguardo al sacrificio e al coraggio dei piloti della Seconda guerra mondiale. Un prodotto adatto a tutta la famiglia.