No activity – niente da segnalare

Era ora! La serialità italiana, fin troppo a lungo padroneggiata da medici, preti e carabinieri, accoglie la prima serie non-action, del genere crime. All’inizio del racconto una voce spiega che 5000 chili di cocaina stanno arrivando in porto e che dei criminali sono pronti a ricevere il carico. Da qui, parte un vero e proprio gioco alla “guardia e ladri” che suddivide i personaggi in due fazioni. I cattivi sono il boss della laguna, la leggenda della mala “Toni” e lo stagista Dario.
I buoni – la polizia -, sono capitanati dalla volante del disilluso Marcello in coppia con l’esaltato Achille, aiutata dalla centrale operativa, quest’ultima guidata dalla veterana Katia con la novella Perri. In attesa di questo fatidico carico, i protagonisti si confrontano tra loro sui temi più svariati dell’esistenza umana.
“No activity” è un incredibile esperimento, poiché la trama risulta essere solo una mera cornice. Il titolo stesso non inganna: nell’arco delle sei puntate non c’è davvero nulla da segnalare, nessuna azione, nessun sconvolgimento. Tuttavia, lo spettatore finisce con il rimanere invischiato nelle fila della fiction, quasi irretito da un incantesimo.
I personaggi appaiono così reali e ben inseriti nel mondo narrativo, da sembrare quasi un prolungamento della vita quotidiana dell’italiano medio. E così il pubblico parteggia per loro, pur avendo il presentimento che le cose possano andar male. In definitiva, “No activity” abbraccia un fortunato connubio tra la temporalità di Beckett e l’esaltazione del divertimento alla napoletana.
Adatto ai +16 per temi e linguaggi proposti.