Lezioni di chimica

Anni ’50. Elizabeth Zott, brillante laureata in chimica, si scontra con un contesto sociale che non ammette parità di genere sul lavoro né una parità di razze nel sociale e ne paga lo scotto subendo discriminazione, sopraffazione, violenza. Tutto ciò l’ha resa fredda e prevenuta nei rapporti: non si fida di nessuno, non crede negli uomini, nell’amore, nella religione (che ha sperimentato solo nella distorsione attuata da un padre rigido e imbroglione). Non vuole sposarsi né avere figli, ma non smette mai di perseguire la passione per la chimica e la ricerca scientifica.
Ma la vita è piena di sorprese e una persona integra e limpida come lei può arrivare a cambiare idea e fare scelte di apparente compromesso, in vista di un fine più alto, dettato dalla rivoluzione del cuore: l’amore che irrompe, inaspettato da parte di entrambi, con il chimico geniale Calvin Evans, anche lui con una storia d’infanzia difficile, farà virare il suo percorso.
L’originalità e l’interesse della serie stanno proprio nell’evolversi dei due personaggi, nel descrivere, tramite il racconto, la loro maturazione: l’amore li porta a superare da un lato atteggiamenti discriminatori socialmente acquisiti, dall’altro ad affrontare gli ostacoli che la vita pone loro, senza inasprirsi in posizioni di difesa e contrattacco (che caratterizzano spesso la lotta contro le discriminazioni), ma sapendo fare scelte per il bene dei propri cari, senza mai perdere di vista i propri valori e la propria dignità, esplorando strade nuove di dissenso non violento, aprendosi anche a un interessante dialogo tra scienza e fede.