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Nel corso di quest’anno nei “per te” di moltissime persone sono apparsi un numero sempre maggiore di contenuti relativi ai DCA (disturbi del comportamento alimentare), in particolare video e post che documentano la straziante battaglia di alcuni utenti con queste patologie.
Fra questo tipo di profili spicca sicuramente quello della giovanissima Leila, affetta da una grave forma di anoressia nervosa.
La presenza sui social di Leila e altri creator come lei ha generato un ampio dibattito in merito alla possibilità che l’esposizione mediatica possa ostacolare il percorso di guarigione facendo perdere di vista le cose realmente importanti, come la salute, in favore di una notorietà passeggera conquistata a suon di like e visualizzazioni.
La tematica è estremamente delicata essendo i disturbi del comportamento alimentare patologie psichiatriche complesse che generano nell’individuo e nei familiari un’immensa sofferenza e stress emotivo.
Tuttavia, questi timori sono legittimi e devono spingere a una riflessione accurata al fine di capire come meglio relazionarsi a questo tipo di contenuti in qualità di spettatori. Ci sono infatti alcuni aspetti che raramente vengano presi in considerazione o comunque sottostimati.
Un fattore è la possibilità che una così ampia visibilità sui social possa fungere da rinforzo alla malattia, che potrebbe venire mantenuta al fine di rimanere rilevanti e tenere alto il numero di visualizzazioni.
In secondo luogo non bisognerebbe prendere sottogamba il fenomeno del contagio sociale, sempre in agguato soprattutto fra i più giovani.