Il palio d’italia

Quando il multigenere approda in televisione, riesce sempre a creare qualcosa di innovativo, ma che al contempo richiama rimembranze immaginifiche del passato.
“Il Palio d’Italia” è la nuova commistione tra “Linea Verde” e “Giochi senza frontiere”, dove il racconto del territorio s’immette nella componente ludica, sperimentata nel tubo catodico fin dagli anni ‘60.
Guidata dall’estroversa, super competente Angela Rafanelli, la trasmissione si articola in più puntate settimanali – tre per l’esattezza -, in cui due piccoli paesi, appartenenti alla stessa area geografica, si sfidano.
Le squadre, composte da tre compaesani ciascuna, si affrontano nella puntata del lunedì sul campo dell’enogastronomia, proponendo ricette tipiche del loro borgo; il martedì, invece, si sottopongono a un quiz sulla storia e sugli usi e costumi del paese ospitante, passando poi attraverso la componente più goliardica del venerdì, con la proposizione di veri e propri giochi popolari.
La competizione ha luogo in un campo neutrale, ossia in un terzo borgo appartenente alla stessa zona geografica, dove tre giudici locali valutano i contendenti per poi designare il vincitore della coppa del Palio.
Le note di merito del programma sono svariate: in primis è uno dei pochissimi contenuti mediali a svolgersi completamente fuori da uno studio. Inoltre, la trasmissione spalmata dello show permette al pubblico di affrontare con più leggerezza la mole d’informazioni divulgative proposte dalla conduttrice.
“Il Palio d’Italia” è uno show confezionato con ironia, gioiosità e garbo, adatto a tutti.