Il buco nero- storia critica delle strategie della paura

Flavio Tranquillo mette da parte il basket e si mette a disposizione degli italiani per provare a fare luce in uno dei periodi più bui della storia d’Italia: gli anni del terrorismo e della paura avviati dall’attentato in piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969.
“Il buco nero” attraverso otto episodi affronta questo periodo non in ordine cronologico, ma ognuno presenta una tematica legata a una parola chiave: così, grazie anche al prezioso contributo del vicedirettore di SkyTG24 Daniele Moretti nel ruolo di “inviato speciale dal passato”, si parla di complessità, paura, ideologia, inganni, stato e anche comunicazione.
La trasmissione di Flavio Tranquillo è un prodotto adatto a tutta la famiglia, ma soprattutto ha il valore aggiunto di voler spingere i più giovani a riflettere sui fatti della storia contemporanea italiana che ancora oggi hanno ripercussioni sulle nostre vite. A tale scopo non vengono presentati documenti esclusivi, scoop sensazionali, interviste esclusive o inchieste giornalistiche, ma ci si limita a fornire tutti gli elementi di partenza necessari per farsi un’idea dell’accaduto.
L’utilizzo ricercato dell’infografica dà un po’ di ritmo al programma e strizza l’occhio ai teenager molto attenti a questo genere di elementi. Vista l’assenza di immagini d’archivio, strategia necessaria per porre l’attenzione solo sulle parole, “Il buco nero” sembra essere una lezione universitaria di storia e politica italiana che, anziché annoiare, tiene incollati gli italiani al teleschermo grazie alla narrazione puntuale e scenica di Flavio Tranquillo.