Gioco di ruolo

A chi non è capitato di domandarsi come potrebbe essere la propria vita se si fosse qualcun altro? Emma Brackett, protagonista dell’action “Gioco di ruolo”, ci svela un risvolto amaro su questa supposizione. La sua vita è una farsa, giostrata a fatica. Ambirebbe a essere una giovane madre di famiglia, nonché una moglie innamorata del suo Dave, ma si ritrova rinchiusa in una scatola cinese di sotterfugi e bugie volti a coprire la sua vera natura. Emma, in realtà, si chiama Anna ed è una killer. La sua doppia vita, però, viene scoperta per uno scherzo del destino. In seguito a un gioco di ruolo con suo marito, si ritrova in un bar di un prestigioso hotel della città, quando un uomo l’abborda per ricattarla: non svelerà la sua identità in cambio di denaro. La contrattazione finisce con l’omicidio dell’uomo e l’immediata fuga di Emma, nel vano tentativo di rimediare una nuova identità per lei e la sua famiglia. La posta in gioco si alza quando i suoi nemici riescono a raggiungerli, mettendo Emma alle strette: deve tornare a lavorare con loro, altrimenti tutto il mondo da lei costruito verrà distrutto. La donna, in un rocambolesco finale, riuscirà a risolvere la sua vita scegliendo chi essere.
In “Gioco di ruolo” appare evidente l’interessante analisi tematica della ricerca esistenziale della protagonista. Questa continua formulazione di nuovi alter-ego feticci rappresenta il caleidoscopio dei tratti psicologici che si possono ritrovare in un’unica persona, ed è ciò che permette allo spettatore di trovare un aggancio con la storia. Adatto ai +16 per i contenuti proposti.