Festival di Sanremo 2024

Un trionfo il quinto Festival di Amadeus: gli ascolti record hanno dimostrato che non occorrono né trasgressione né scandali per avere successo.
Seppur non vi sia stata una canzone che abbia spiccato sulle altre per la melodia, più di una si è distinta per il testo, per la voce del cantante, per la performance. Gli artisti in gara, specialmente i più giovani, hanno espresso con coraggio e passione il loro appello alla pace e all’inclusione, l’amore per la famiglia, la gratitudine verso i genitori, l’attaccamento alle proprie radici e al Paese. Un bell’esempio dalle nuove generazioni che dimostrano di avere valori e senso di appartenenza.
Il merito di Amadeus in questi anni è stato indubbiamente aver “svecchiato” la kermesse, riavvicinando così il pubblico giovane (aiutato anche, bisogna ammetterlo, dall’invenzione del Fantasanremo); non è mancata, però, la presenza di cantanti e cantautori affermati, parte ormai del nostro patrimonio musicale.
La serata cover ha regalato emozione e commozione, anche grazie all’incontro tra generazioni, quasi un passaggio del testimone.
Angelina Mango, splendida voce, ha vinto con merito il Festival, soprattutto per la presenza scenica e l’interpretazione: disinvolta – una leonessa – nell’esecuzione de “La noia” più di tanti cantanti navigati, commossa e commovente nell’omaggio al papà con “La rondine”.
Ottima la scelta dei “co-conduttori”, per eleganza, simpatia ed esibizioni straordinarie regalate al pubblico. Su tutti una conferma: la “coppia perfetta” Fiorello-Amadeus.
Qualche inevitabile polemica è rimasta, giustamente, fuori dal palco.