Expats

La vita di tre donne e il loro diverso rapporto con la maternità ruotano intorno ad una tragedia familiare che si è consumata nell’élite di un gruppo di ricchi espatriati americani che vivono ad Hong Kong. Margaret cerca di mettere insieme i pezzi della sua vita dopo il dolore per la perdita del figlio Gas, Hilary è la sua migliore amica che combatte a sua volta con le ombre di una maternità che non riesce ad arrivare, Mercy lotta contro il senso di colpa di aver causato in qualche modo la tragedia e con un giudizio di inutilità nei confronti di sé stessa che ha sempre avuto anche per via di una sofferta diagnosi di sterilità.
Se tormento e dolore fossero due profumi, questa serie certamente sarebbe capace di emanarli insieme costituendo un’unica, letargica fragranza. La regia di questa serie, co-prodotta dal premio Oscar Nicole Kidman, è così intensa ed evocativa da trasmettere pienamente la sensazione di dolore e torpore delle tre protagoniste, in un modo talmente ampio da consigliare la visione ad un pubblico +18, ben preparato e cosciente degli stati d’animo che andrà ad assorbire. Questa fiction, infatti, riesce davvero a raccontare il dolore di una tragedia familiare, facendo soffermare lo spettatore su tutte le sue più complesse sfumature e mostrando tre sofferenze legate alla maternità che coincidono con i punti di vista delle protagoniste. Non importa il lusso, lo sfarzo, o il distacco da problematiche più serie e reali come quelle di chi vive ogni giorno ad Hong Kong, la sofferenza può colpire chiunque e farlo nel peggiore dei modi.