Cristòbal Balenciaga

Occorre sfatare un mito: l’abito fa il monaco. Lo sapeva bene Cristóbal Balenciaga, uno dei più importanti stilisti d’alta moda del secolo scorso. Cristóbal s’aggira in mezzo a bambole e pupazzi Disney con una raffinata serie tv, in cui s’eviscera il suo trentennio francese, passato tra mannequin e carta modelli. La trama parte da un racconto a ritroso, diviso in sei capitoli che indagano diversi momenti della vita dello stilista.
Si parte con il suo arrivo a Parigi, dopo essere stato esiliato da Madrid, dov’era in atto la guerra civile. A Parigi, la sua nomea di couturier dell’aristocrazia spagnola viene messa alla prova dai diversi costumi nazionali. Insieme al suo partner in affari e nella vita Wladzio D’Attainville cerca di mantenere alto il prestigio della sua maison, soprattutto durante l’occupazione tedesca del suolo francese.
La grande vita di un personaggio storico, però, è costellata anche di forti drammi. Wladzio muore prematuramente, Dior si affaccia a pungolare l’ego di Cristobal, i soci Nicolás Bizkarrondo e Virgilia Mendizabal lo contrastano nelle scelte, ma soprattutto entra in scena il prêt-à-porter, uno nuovo modo di far moda, così lontano dalla ricerca artistica di Balenciaga.
La serie è un esempio riuscito di biografia. Lo stile narrativo ricalca la personalità del protagonista – preciso, rigoroso, elegante -, lasciando trapelare sparute turbolenze emotive, che hanno reso Cristóbal un uomo a tutto tondo. “Cristòbal Balenciaga” è un’affascinante calamita per il pubblico. Adatta ai +16 per i temi proposti.