The Crown

Il potere esecutivo è una facoltà di azione significativa posta nelle mani di persone che, a cadenza quinquennale vengono elette come emblema rappresentativo dei principi e dei valori dell’elettorato. Ciò nondimeno vi è un secondo potere, quello monarchico, più mistico ed elitario, tramandato per puro diritto di successione, che scuote, persino nelle repubbliche più democratiche, un fascino attraente irresistibile. La famiglia reale che meglio personifica tale autorità è quella dei Windsor d’Inghilterra.
The Crown, l’acclamata serie di Peter Morgan, propone un ritratto drammatizzato di questa supremazia di comando, incarnata nella regina Elisabetta, capostipite della famiglia, o meglio del “sistema”, come il principe consorte Filippo ama definirla.
Tuttavia, anche un sistema ben oleato può sempre incrinarsi. E in effetti, tra il 1992 e il 1997 la monarchia britannica subisce forti scossoni: i tre figli maggiori della regina pongono fine ai loro matrimoni disastrosi, il castello di Windsor viene devastato da un pesante incendio e il Commonwealth si disgrega maggiormente con l’uscita di Hong Kong.
Nonostante le tempeste e le crisi intestine familiari volte a far smarrire la rotta o, se non peggio, a far naufragare la barca, Elisabetta sa di dover rimanere fedele all’autorità e con essa all’impossibilità di rinnovarsi a seconda delle mode passeggere e dei malumori popolari, pur comportando una buona dose di sacrificio, sofferenza e conflitto interiore.
Una serie profonda, capace di descrivere il lato umano del potere divino monarchico. Adatto ai +16 per i temi affrontati.