Spotify

Con i nuovi strumenti messi a punto negli ultimi anni, ascoltare la musica è diventato ancor più semplice e frequente. Si pensi a Spotify, un’app che permette, pagando un abbonamento, di avere a disposizione un vastissimo catalogo di canzoni da riprodurre sullo smartphone (o su altri device) in ogni momento e in ogni luogo.
È questo ciò che fa il ragazzo protagonista dello spot, “in fissa” con Brividi, il pezzo che lo scorso anno trionfò al Festival di Sanremo. Lo canta dovunque, anche nei posti e nei contesti più improbabili: mentre è nel silenzio di una mostra, quando prende l’ascensore insieme a due persone che lo guardano perplesso, in un locale con una ragazza che non nasconde una certa insofferenza nei suoi confronti.
Lo spot, ideato per sponsorizzare la creazione della playlist “Sanremo 2023” di Spotify, senza dubbio è originale e creativo e dimostra come la musica possa essere un sottofondo costante della nostra quotidianità, una passione che si vuole condividere con chi è intorno a noi.
Dall’altro, però, emerge anche una criticità, legata all’utilizzo smodato delle nuove tecnologie social: il giovane si estrania totalmente dal contesto in cui si trova, creando e mettendo imbarazzo in chi gli è vicino. Una sorta di dissociazione che lo chiude in un mondo tutto suo: il monito che ci sentiamo di dare, quindi, soprattutto ai ragazzi che rappresentano il target di riferimento di app come Spotify, è di utilizzare queste tecnologie nel modo corretto, onde evitare una rischiosa chiusura in sé stessi e un allontanamento dal contesto sociale in cui si vive.