Ray Donovan

Nell’arco di sette stagioni intrecci, colpi di scena e momenti di tensione ruotano intorno alla figura di Ray Donovan, faccendiere delle star di Hollywood, e alla sua famiglia di immigrati irlandesi in America. Ray si occupa di insabbiare crimini e stranezze delle star agendo quasi come un risolutore di problemi in stile Mr. Wolf del film Pulp Fiction. Procura e riscuote riscatti, inscena e sventa ricatti, prende a pugni, spara e sparisce come un James Bond provetto ma, cosa molto più importante, cerca sempre di proteggere la sua famiglia tenendola all’oscuro dei loschi crimini in cui è coinvolto.
La serie è molto interessante perché contamina sapientemente lo stile poliziesco, i bassifondi delle città americane e il mistero del lato oscuro di Hollywood. Calate in atmosfere che ricordano i romanzi di John Grisham e i film di Rocky (i fratelli di Ray gestiscono una palestra di pugilato), la maggioranza delle scene proposte è cruenta, includendo nudità, abuso di alcol e droga, spettacoli raccapriccianti di delitti la cui riproduzione è talmente fedele da risultare talvolta eccessiva anche per un pubblico adulto. E in effetti è la parola violenza a fare costantemente da sfondo a tutte le sette stagioni, magistralmente collegate tra di loro e capaci di farsi seguire tutte d’un fiato: violenza delle emozioni mostrate quasi nella loro veste più pornografica.
La visione in Italia viene consigliata a un pubblico +16, ma si raccomanda di mostrare la serie solo ai maggiorenni o evitarla se si è particolarmente sensibili.