Obi

Lo spin-off di Guerre Stellari ha come protagonista il noto Jedi, maestro di Anakin Skywalker e successivamente del figlio Luke, e si colloca temporalmente tra la prima e la seconda trilogia. Ovviamente, per riuscire a seguire le vicende e cogliere a pieno le sfumature del personaggio è necessario conoscere la saga o rispolverarne la memoria prima della visione.
Obi-Wan si nasconde dalla caccia imperiale scatenata da Anakin/Dart Vader contro i Jedi, vigilando a distanza sull’incolumità dei figli che Anakin non sa di avere, Luke e Leia. Proprio in difesa di quest’ultima, rapita improvvisamente, dovrà tornare allo scoperto.
La necessità di rimettersi in gioco per mantenere una promessa, appunto quella di garantire l’incolumità dei due bimbi, costringe “Ben” a risvegliare il sopito e forse un po’ rassegnato “Obi One”: il rapporto con la piccola Leia è la molla per ritrovare la motivazione a combattere contro l’ingiustizia e i soprusi dell’Impero. Il percorso della serie non è dunque solo quello per la salvezza di Leia, ma è anche soprattutto, grazie alla semplicità di una bambina e al coraggio e la generosità dei compagni di viaggio incontrati dal maestro che credono nei valori del bene tanto da essere pronti a dare la vita, per la “salvezza” di Obi-Wan. Egli, infatti, riuscirà a ritrovare sé stesso e la sua “forza”, liberandosi dai sensi di colpa per la perdizione del suo allievo il quale a sua volta rivelerà, nello scontro tra i due, che alla base di quella caduta nel lato oscuro vi sono appunto paura e sensi di colpa irrisolti. Ritmo un po’ lento, ma contenuti degni di nota.