Non è l’Arena

Non è l’Arena, il programma voluto da Massimo Giletti dopo l’addio alla Rai, è giunto alla sesta edizione. Il conduttore, ormai completamente inserito nel contesto LA7, porta avanti un progetto solido e per nulla logorato dagli anni: un perfetto mix tra politica, stretta attualità e attenzione anche a tematiche meno note.
Grazie al prezioso lavoro della redazione, capace anche di ridisegnare all’ultimo intere porzioni di puntate per non “bucare” breaking news, l’impronta giornalistica della trasmissione non viene mai messa da parte e così il taglio informativo e d’inchiesta è evidente anche nella presentazione di temi più leggeri.
Massimo Giletti è un esemplare direttore d’orchestra: conosce alla perfezione i tempi televisivi, sa incuriosire i telespettatori e chiudere con successo ogni argomento trattato. Capace di reagire agli imprevisti della diretta, purtroppo, nonostante ci provi, non sempre riesce a mantenere la discussione su toni civili, tanto che a volte è costretto lui stesso a partecipare alle “risse” tipiche dei talk show per riportare la calma in studio.
Il limite verbale non viene mai superato, ma questo difetto, ben più evidente in altre trasmissioni, si aggiunge ad uno più grave: troppo spesso, anche se al di fuori della fascia protetta, si affrontano temi legati al mondo della pornografia, della prostituzione e della sfera sessuale. Con immagini, presenze discutibili in studio e doppi sensi nemmeno troppo velati si rischia solo di fomentare i telespettatori più giovani che, senza una corretta guida, potrebbero seguire la via dell’emulazione.