MasterChef Italia

Dodici puntate per la dodicesima edizione di MasterChef Italia, senza particolari novità se non quelle rappresentate dai concorrenti stessi con le loro peculiarità. Perché se c’è qualcosa che lo spettatore ha capito in tanti anni, e che gli stessi giudici sottolineano, è che se è fondamentale imparare la tecnica per essere un buon cuoco, quello che ti rende uno chef originale e riconoscibile è la capacità di trasmettere attraverso i tuoi piatti ciò che ti caratterizza come persona, radici, creatività, passione.
Forse è qui che si cela il segreto del successo del talent: il pubblico si appassiona al percorso dei concorrenti, che, mentre diventano di puntata in puntata più abili nelle arti culinarie, svelano la loro personalità, emozioni inaspettate, ricordi dell’infanzia, radici familiari (quest’anno anche orientali), irrisolti personali, come se la cucina li aiutasse a liberarsi, ad affrontare i propri mostri, a superare limiti e insicurezze.
I tre giudici Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli, ormai amici affiatati, ironici, severi o accoglienti a seconda di ciò che richiede la situazione, favoriscono in maniera sapiente questo percorso, sapendo al momento opportuno supportare il concorrente in crisi o metterlo in riga quando perde la misura o manca di rispetto. Unica nota negativa, giustamente stigmatizzata dal trio, un astio eccessivo tra due aspiranti chef che ha rischiato di rompere un bell’equilibrio tra amicizia, aiuto reciproco e sana competizione. Vince meritatamente, sia da un punto di vista culinario che umano, Edoardo Franco, il più estroso di questa edizione.