Le Cronache di Nanaria

Arianna è una undicenne brillante e simpatica, Nanaria è una “artista”: ama il teatro e raccontarsi in un videodiario. Arianna e Nanaria sono la stessa persona. Alla base di questo creativo nome d’arte c’è un errore di scrittura causato dalla dislessia.
Arianna, infatti, fin dalla scuola primaria avverte alcuni disagi ai quali non sa dare spiegazione e che le causano problemi di rendimento e prese in giro. In prima media, però, grazie anche all’estrosa insegnante di teatro, la ragazzina riesce a dare un nome a questo disturbo: dislessia.
Dare un nome alle cose significa conoscerle e, quindi, anche saperle affrontare ed è questo che Arianna farà, insieme ai suoi amici, attraverso un’arte magica, quella del teatro (l’attenzione al laboratorio teatrale è davvero un valore aggiunto a questa serie!): un percorso di accettazione che migliorerà lei stessa e quanti la circondano.
La Cronache di Nanaria è la prima serie che affronta il tema della dislessia, disturbo dell’apprendimento che coinvolge tanti ragazzi. Tale argomento viene affrontato in modo abbastanza efficace, con serietà e divertimento allo stesso tempo. Solo in alcuni casi i dialoghi sono un po’ retorici e alcuni aspetti non credibili (possibile che nessuno alla primaria abbia diagnosticato la dislessia?). Tuttavia, ogni piccola ombra può essere trascurata perché toccare questo tema in una serie per teenager permetterà a tanti spettatori di poter vivere questo disturbo in modo più sereno insieme agli altri, parlandone, senza sentirsi diversi.