Jung_E

Nel 2100 la Terra è inabitabile. Gli esseri umani sono stati costretti a rifugiarsi in colonie spaziali pur di sopravvivere. Tra questi rifugi, però, nascono divisioni, circa la condotta governativa da perseguire. Tre di queste colonie finiscono con l’autoproclamarsi entità indipendente ribelle, ossia la Repubblica di Adrian, dando vita a una guerra civile contro gli altri insediamenti.
La guerra nel XXII secolo è combattuta con robot e mercenari spietati, tra cui spicca Jung_E. Soldato delle comunità non ribelli, accetta di affrontare le peggiori missioni in cambio della presa in carico, da parte del suo governo, della salute precaria della figlia malata Seo-hyun.
Tuttavia, fallisce nella missione che avrebbe dovuto portare alla risoluzione della guerra, condannando l’umanità ad altri anni di guerra. Il suo corpo, caduto in un coma irreversibile, viene donato alla scienza, divenendo una mera cavia. Trent’anni dopo Seo è un’importante scienziata.
Il suo vero intento è riscattare la reputazione della madre, tentando di clonarne il cervello e di inserirlo in robot cibernetici da guerra, al fine di vincere la lotta contro i ribelli.
Così Jung_E passa le sue giornate a venire riesumata e obbligata a combattere all’infinito la stessa missione fallimentare, al fine di carpire le mancanze da migliorare. Ed è di fronte alla sofferenza e al disorientamento materno che Seo comprende l’errore disumano attuato. E così, Seo, da dottore, si trasforma in un mercenario, compiendo una missione di salvataggio, che trae in libertà Jung_E.
Un film cupo adatto ai +18 per il tema affrontato.