Il cavallo e la torre

Less is always more! Ne sa qualcosa Marco Damilano che con la sua ultima fatica editoriale, di soli dieci minuti di durata, incanta e conquista lo spettatore, elargendo stoccate vincenti quanto pungenti al sistema sociale italiano, in un periodo dove il termometro politico è a dir poco incandescente.
Il giornalista, ai piedi del cavallo Rai di viale Mazzini, propone una striscia quotidiana, a richiamo degli antesignani Andrea Barbato con Cartolina ed Enzo Biagi con Il Fatto, in cui racconta la politica, il potere e le persone.
Una scelta scenografica goliardica, in linea con la simbologia che si ritrova dietro al titolo dello show: il cavallo e la torre sono due figure emblematiche nel gioco degli scacchi, capaci di attaccare l’avversario in modo inconsueto. E infatti, Damilano esamina i temi caldi della vita italiana con un punto di vista insolito. Partendo, ad esempio, dall’analisi della campagna elettorale, precedente il voto del 25 settembre 2022, il cronista non si sofferma solo sullo scontro tra i partiti che ricercano un nuovo patto di fiducia con i propri elettori, bensì approfondisce l’attuale identikit demografico che si appresta a divenire nomade politico, smarrito nel nuovo deserto morale.
Insieme a protagonisti noti e meno noti, come giornalisti, docenti universitari, istituzioni ecclesiastiche, ma anche persone comuni, evidenzia la necessaria tempestività per la risoluzione di gravi crisi demografiche quanto democratiche, come i circa 15 milioni di italiani sulla soglia della povertà, o i cataclismi climatici nazionali. Adatto ai +18 per i contenuti trattati.