Glass Onion

Per il suo compleanno il miliardario Miles Brond, proprietario dell’Alpha Industries, invita a una cena nella sua futuristica abitazione Glass Onion, in un’isola dell’Egeo, i suoi amici e collaboratori, inviando a ciascuno una scatola che rivelerà l’invito al suo interno solo dopo aver risolto un complicato enigma. Tra di essi anche la ex socia Cassandra Brand, con la quale tempo prima aveva litigato e, inspiegabilmente a principio, un noto detective estraneo alla cerchia di amici.
La cena si caratterizza, come per il precedente Cena con delitto, anch’essa come l’occasione, organizzata dal festeggiato in forma di gioco, di risolvere un finto assassinio. Ma le cose non vanno nel verso sperato e la presenza del detective si rivelerà essenziale per scoprire misteri e losche trame.
Il film offre un cast di illustri attori, effetti speciali straordinari e la tensione delle vicende riesce a sostenere l’attenzione del pubblico, anche se in maniera più scontata rispetto al precedente. Ma colpi di scena ed effetti speciali non sono sufficienti a colmare una narrazione più povera e prevedibile sul finale. Il racconto, seppur in maniera non particolarmente approfondita, denuncia il vuoto etico di una classe sociale – super ricchi manager della tecnologia – che non si fa scrupoli nell’agire per mantenere il proprio potere, sia nei confronti della gente comune, per il bene e la tutela della quale non vi è alcun interesse, che dei propri “amici”. L’unica che riesce in parte a scuotere le coscienze, solo sul finale, sembra essere la povera Cassandra (nomen omen).