Esterno notte

L’attesa serie di Marco Bellocchio sul caso Moro non ha deluso le aspettative. Un ottimo cast – su tutti Fabrizio Gifuni e Margherita Buy, nei panni dello statista democristiano e della moglie Eleonora – una sceneggiatura e una fotografia di notevole livello hanno contribuito ad offrire al pubblico un prodotto di indubbia qualità.
I 55 giorni tra l’attentato di via Fani e il ritrovamento del cadavere di Moro sono stati descritti attraverso il punto di vista dei protagonisti coinvolti, a vario titolo, nella triste vicenda che scosse l’Italia di fine anni ’70: quello di Aldo Moro, della moglie e dei suoi figli, dell’allora Ministro dell’Interno Cossiga, del Papa e dei terroristi. L’analisi di prospettive diverse, talvolta diametralmente opposte, si è rivelata una buona scelta ai fini di una ricostruzione dei fatti non solo sotto l’aspetto cronachistico, ma anche storico e politico.
La dimensione privata di Moro, in particolare, è un elemento sul quale ci si è concentrati con molta attenzione, da cui è emerso senza filtri l’amore profondo dello statista per i suoi cari, testimoniato dalle tante lettere scritte durante la prigionia. In particolare, è spiccata con imponenza la figura della sua “Nora”, fino all’ultimo disposta a tutto pur di salvargli la vita, sfidando le resistenze di chi forse poteva fare realmente di più per strapparlo alla ferocia brigatista. E che, in un momento di profonda angoscia, mantenne la lucidità per tenere unita la famiglia, nonostante inevitabili tensioni.
Un prodotto che fa riflettere, idoneo anche per un pubblico adolescente, dai 16 anni in su.