Emigratis

Dopo quattro anni, Emigratis torna in televisione e lo fa sbarcando su Canale 5. Questo rappresenta l’unico elemento di novità: per il resto si assiste ai soliti viaggi di Pio e Amedeo che, nei panni di Bufalone e Messicano, coinvolgono nelle loro gag ignari personaggi famosi, trascinandoli nel vortice del politicamente scorretto.
I passi avanti fatti dal duo comico pugliese con Felicissima sera sono stati cancellati dopo nemmeno una stagione televisiva. Emigratis è un salto nel passato di cui il pubblico non sentiva la necessità e, nonostante i miglioramenti evidenti a livello di post-produzione, a risentirne è soprattutto lo show. Questo a tratti risulta prevedibile, quasi scontato, e quindi molto meno divertente.
Il copione è sempre lo stesso: battutacce, volgarità, sfarzosità ed elogio della ricchezza sono alla base di tutte le gag e dei momenti più esilaranti della trasmissione. L’obiettivo iniziale di trattare con leggerezza anche temi importanti, come la guerra o l’ecosostenibilità, naufraga miseramente. Così, i telespettatori più giovani si impegnano ad appuntarsi le battute da rilanciare sui social e non a riflettere sui veri problemi.
Il pubblico di riferimento di Pio e Amedeo è formato soprattutto da ragazzi, e questo mondo fatato e sboccato che viene rappresentato in prima serata rischia di disorientarli e portarli verso una direzione sbagliata. La corretta mossa di Canale 5 di inserire il bollino rosso e l’annuncio all’inizio della messa in onda non può infatti bastare per tutelare questa fascia di telespettatori.