Chef’s Table:

La nuova stagione di Chef’s Table, caposaldo seriale sull’arte culinaria, si concentra sulla pietanza più consumata al mondo: la pizza. Questo cambio di corso è dovuto alla nuova prospettiva verso questo cibo, da sempre bistrattato come l’ultimo tra quelli di strada. Tuttavia, i pizzaioli del nuovo millennio stanno stravolgendo il mindset culturale, spostando il concetto e il gusto del pubblico verso qualcosa che va oltre la mera farina, mozzarella e pomodoro.
Durante le interviste a sei chef pizzaioli, tra cui gli italiani Gabriele Bonci e Franco Pepe, si percepisce quanto la pizza possa essere veicolo di comunicazione, di apertura verso l’altro. Basta sedersi a tavola e incominciare con un morso. La pizza può essere anche sinonimo di vita. Occorre prendersi del tempo per conoscere sé stessi e capire come realizzarsi. Non a caso, i documentari rimarcano quanto dietro alla figura di chef affermati vi siano uomini e donne che hanno sofferto strenuamente per affermare il proprio credo, la propria ragione nel mondo. C’è chi ha perso il conforto della famiglia o chi ha affrontato una malattia, chi ha combattuto i pregiudizi razziali, chi ha sperimentato un dissidio con la cultura sociale a cui apparteneva. Eppure, proprio grazie al lievito che cresce, questi chef sono riusciti ad elevarsi, ad assurgere rispetto al dolore e alla paura, traghettandosi verso una filosofia spirituale molto elementare: farina, pomodoro e mozzarella significano agricoltura, territorio, comunità e amore.
Chef’s Table ammalia, poiché chiarifica senza “spiegoni” il perché si fa cucina. Adatto a tutti.