Caduta libera

Chi non si è mai lasciato trasportare dalla febbre delle parole crociate, non può comprendere la fortuna di Caduta libera, rodato game show preserale, condotto da Gerry Scotti.
Anche in quest’edizione, lo “zio Gerry” nazionale offre una veste fresca, propositiva, ma soprattutto accogliente per il pubblico a casa, in quel che si potrebbe benissimo denominare come l’evergreen degli show del preserale di Mediaset. Con la sua bonaria affabilità e con il suo consueto registro stilistico family-friendly, Gerry Scotti orchestra il gioco in studio, senza mai dimenticarsi di interagire con le persone che lo guardano da casa. Come un perfetto erede del Mike Bongiorno dei tempi di Lascia o Raddoppia, Scotti calamita l’audience e la invita a mettersi in gioco, insieme al campione in carica, nei quiz che si avvicendano lungo lo show. Infatti, a suon di colpi d’ingegno e di cultura generale, i concorrenti devono esporre le risposte entro un lasso di tempo di soli 30 secondi, seppur aiutati dall’aggiunta, in sovrimpressione sui loro schermi frontali, di alcune lettere appartenenti alle definizioni da dare. Solo a conclusione delle complesse sfide, l’atmosfera muta, divenendo più tensiva: il campione, rimasto l’unico contendente, deve affrontare l’ultimo gioco, “I dieci passi” per potersi accaparrare il montepremi.
Caduta libera è sì un contenitore d’intrattenimento, ma anche di informazione, poiché, con una chiave propositivamente goliardica, insegna nozioni o curiosità che accrescono la conoscenza popolare. Uno show frizzante, adatto a tutti.