X Factor

Un’edizione partita in sordina, con qualche eliminazione di alto profilo nella prima fase, con perdite importanti in corso (si pensi alla voce emozionante e originale di Erio), senza il suo storico conduttore, Alessandro Cattelan, che negli anni ha dato un’impronta importante al programma. Eppure, anche quest’anno la buona musica ha prevalso, nonostante alcuni scivoloni dei partecipanti e dei giudici. Inaspettatamente ma con merito vince Baltimora, che ha colpito fin da principio per qualità e originalità; secondo il vincitore annunciato gIANMARIA, degno di attenzione per i suoi inediti e un indubbio carisma sul palco; terzi i Bengala Fire, musicisti d’eccezione e trascinatori di pubblico.
Ludovico Tersigni non sfigura, nonostante le ingenuità dell’inesperienza: la stoffa c’è, l’impegno e lo studio pure (vedi le interviste in inglese), i margini di miglioramento anche. Lo aspettiamo l’anno prossimo. I giudici si riconfermano sinceri amanti della musica e del talento: nonostante qualche strategia e reiterazione, di fronte all’emozione data da alcune esibizioni si commuovono e mettono da parte i campanilismi.
La sportività e il senso di amicizia che si crea tra i concorrenti, capaci di riconoscere le qualità dei compagni non considerandoli mai rivali, resta una delle note più positive del talent che, soprattutto per questo aspetto, si distingue da tanti altri. Scenografie di alto livello artistico.
Peccato che ogni anno ci tocchi consigliarlo a un pubblico +12 a causa di volgarità, doppi sensi, qualche brano dai contenuti molto “pesanti” e qualche coreografia troppo osé.