Strappare lungo i bordi

Zerocalcare, insieme agli amici Sarah e Secco, si appresta a raggiungere la stazione di Roma Termini. Deve prendere un treno per Biella, città natale della loro amica Alice, nonché eterna cotta segreta di Calcare. Durante il viaggio accadono svariate vicissitudini che minano la pazienza del protagonista, già febbricitante per ciò che dovrà affrontare una volta giunto a destinazione. A Biella, infatti, il trio viene accolto e ospitato dai genitori di Alice. Di notte, sotto le coperte, Calcare ripensa alla sua vita, a quella di Alice e alla loro amicizia che non è mai riuscita a trasformarsi in amore. L’indomani, i ragazzi si dirigono alla palestra comunale dove un tempo Alice era solita allenarsi. Varcate le porte del palazzetto, Calcare affronta la realtà a muso duro: Alice si è suicidata e lui, ora, è alla sua veglia commemorativa. Grazie al sostegno di Sarah e Secco, egli mette un punto al senso d’incompiutezza che sia lui sia Alice hanno sperimentato lungo il cammino. E così, acquista una nuova consapevolezza: le “pippe mentali” devono sparire poiché, al mondo, esiste solo la vita e questo deve bastare per stare bene.
Una storia semplice, quanto pungente, capace di far riflettere con sagace ironia su temi importanti, come l’esistenza e la sua imprevedibilità. Nel suo disordine precario, Calcare trova la luce in fondo al tunnel grazie alle piccole cose: le ramanzine di Sarah, l’invito quotidiano di Secco ad andare a mangiarsi un gelato e il sentire la traccia audio della voce di Alice rileggere la storia a fumetti da lui inventata. La serie è adatta ad un pubblico +16.