Ritorno allo spazio

L’uomo è sempre stato attratto dallo spazio e questo documentario rappresenta la quintessenza di quel desiderio. In Ritorno allo spazio, quel sogno ha assunto nuove connotazioni grazie a Elon Musk che ha deciso di investire tutto il suo capitale economico nella SpaceX, sua ultima azienda.
Il pioniere, dalla taratura carismatica quanto eccentrica, ha voluto riportare in auge il settore spaziale americano fornendo alla Nasa il suo know how, garantendo, così, l’immediato decollo di shuttle direttamente dagli Usa. Con la consapevolezza di voler creare qualcosa di avveniristico, Musk si è avvalso della collaborazione di menti altrettanto geniali, che lo hanno sostenuto in questa corsa.
Il documentario, autentico nel suo registro narrativo, istruisce lo spettatore circa le difficoltà che il team ha dovuto affrontare per arrivare al 30 maggio 2020, ossia, il giorno del lancio dello SpaceX Dragon, il primo shuttle di un’azienda privata a spingersi oltre l’infinito. Guidato dagli astronauti Bob Behnken e Doug Hurley, la navicella ha raggiunto la stazione spaziale internazionale, regalando nuove prospettive di progresso.
Musk, così come lo stesso documentario, tendono a voler evidenziare, come obiettivo tematico, l’importanza di tale evoluzione. L’uomo del domani potrà raggiungere nuovi traguardi, costruendo una civiltà interstellare, senza però dimenticare la propria origine ed essenza: la Terra e le sue bellezze. Ritorno allo spazio è un documentario avvincente, che incentiva l’esercizio del dubbio e dell’errore per conquistare la verità, il sapere più alto. Adatto a tutti.