Pechino Express

La nona stagione dell’adventure game è targata Sky, un cambio di pelle che rinvigorisce il programma riportandolo alle qualità delle prime edizioni.
La scelta delle coppie valorizza le relazioni: Natasha Stefanenko e la figlia Sasha dimostrano un’intesa che non si può improvvisare per il gioco se già non si vive nel quotidiano; Victoria Cabello e Paride Vitale, Fru e Aurora mostrano come un’autentica amicizia e una buona dose di ironia siano di grande aiuto nelle difficoltà.
Il non possedere quasi nulla, non poter comunicare attraverso la tecnologia, doversi arrangiare contando sulla generosità (spesso commovente e disarmante) della gente locale e sull’aiuto reciproco mette a nudo la personalità dei concorrenti. Ovviamente i conflitti sono immancabili in queste circostanze, sia all’interno della coppia che tra avversari, ma alla lunga riescono e vivono meglio l’avventura coloro che tirano fuori qualità positive, resilienza e condivisione. La conduzione del gioco peraltro – Costantino Della Gherardesca un “signore”, a suo agio nel ruolo, ma Enzo Miccio chiamato a sostituirlo non è da meno col suo charme – stimola la strategia ma penalizza la disonestà; anzi fa di più, con lo scambio di coppie durante una tappa costringe i concorrenti a superare le ostilità tra loro.
Certamente il game ha anche un’altra finalità che caratterizza il format: avvicinare lo spettatore a posti straordinari e sconosciuti, quest’anno Turchia, Uzbekistan, Giordania ed Emirati Arabi, di cui si disvelano tradizioni, cibo, cultura, paesaggi affascinanti e resti archeologici di rara bellezza.