Maradona: sogno benedetto

La serie tv si propone di raccontare la vita pubblica e privata del campione argentino, tratteggiando l’ambiente in cui il Diego uomo si è formato, è cresciuto e ha vissuto. Lo fa mostrando le difficoltà familiari, le ingiustizie sociali e i contrasti politici, cercando un equilibrio tra il racconto dell’individuo e quello della società in cui si è mosso. Un equilibrio segnato dalle difficoltà, dalle dipendenze e dai vizi che hanno caratterizzato la sua vita.
In Argentina aleggiava, comunque, la sensazione che Maradona fosse un vero genio sul manto erboso, ma quando la narrazione si sposta in Europa lo sport viene eliminato con troppa fretta, facendo per questo emergere un quadro personale incompleto e inaccurato.
L’arrivo del calciatore a Napoli, descritta come la città povera e stretta nella morsa degli interessi della camorra, che avrebbe investito in Maradona e che fa soldi con il merchandising parallelo del Pibe de oro, segna l’abbandono definitivo di quell’allegro ragazzo di Villa Fiorito: Maradona diventa una belva incontenibile, divisa tra sesso e cocaina. Il calcio, che era il mezzo attraverso il quale “El Diez” restituiva al mondo la gioia di vivere, diventa marginale, sacrificabile quasi in toto per lasciare spazio alla cronaca rosa delle decine di donne intorno a lui.
Vista la presenza di violenza, nudità, contenuti sessuali, scene con fumatori, uso di alcol, consumo di stupefacenti e linguaggio volgare, la visione è correttamente consigliata ad un pubblico di almeno 16 anni.