Lea

Lea, infermiera pediatrica, rientra a lavorare nell’ospedale di Ferrara dal quale si è assentata per un periodo a causa di gravi problemi familiari e di salute: incinta del primo figlio ha perso purtroppo il bambino alla nascita e per le complicanze ha perso anche la possibilità di avere altri figli; il grave lutto subito ha mandato in crisi il suo matrimonio con Marco, il primario chirurgo di pediatria, che ha finito per tradirla con la sua migliore amica, la ginecologa Anna. Al suo rientro, Lea si trova ad affrontare questo dolore che si rinnova nell’incontro quotidiano con l’ex marito e l’ex amica, ma ha il supporto di una vera amica, la caposala Rosa, che la ospita ed è una preziosa confidente, un appoggio nelle difficoltà e un rifugio con la sua bella famiglia. L’incontro con Arturo, il premuroso papà di una sua piccola paziente, riaccende l’amore nel suo cuore, ma non è semplice fare i conti col passato, anche perché Marco torna alla carica pentito.
La serie cerca, con la leggerezza della commedia, di affrontare temi molto delicati e complessi: la perdita di un figlio è una prova davvero grande per una coppia, che spesso non trova gli strumenti per rielaborare il lutto e ricostruire un nuovo assetto; la malattia e le sofferenze dei più piccoli sono difficili da accettare, ma Lea e il personale del reparto pediatrico trovano proprio in questo impegno la loro realizzazione, facendo tutto ciò che è professionalmente e umanamente possibile per aiutare i loro bambini. In qualche modo, è qui che Lea esprime e realizza la sua maternità mancata.