In una notte buia e spaventosa

La serie, ispirata alle fiabe dei fratelli Grimm e tratta dal libro omonimo di Adam Gidwitz, ha un taglio spiccatamente dark e a tratti horror. Un genere che piace molto a una categoria di bambini (pensiamo al successo della collana “Piccoli Brividi”) , ma che deve mettere in allerta il genitore: non appare per nulla opportuna la classificazione T (programma adatto a tutte le età); piuttosto consigliamo la visione a partire da 8 anni, con la presenza di un adulto per verificare e commentare le reazioni del bambino e con l’esclusione dei bimbi più sensibili e impressionabili fino ai 10 anni (abbiamo avuto varie segnalazioni per bambini spaventati e con incubi notturni). L’incipit è, per l’appunto, “le favole vere sono tremende”: messaggio che non aiuta certo i più piccoli, non ancora in grado di comprendere l’ironia e distinguere finzione e realtà, a non spaventarsi. È senz’altro vero che tante favole classiche, anche dei fratelli Grimm, sono paurose, ma leggere o ascoltare una favola è ben diverso che vederla rappresentata, si riesce meglio con la fantasia a contenere le paure.
I protagonisti delle vicende sono Hansel e Gretel che compiono un percorso allontanandosi dalla loro amata famiglia, perché il papà, o meglio il drago che è in lui, vuole ucciderli, per poi tornare, convinti che non si possono fidare di altri (che si rivelano streghe o orchi) se non dei loro genitori che li amano veramente; questo amore porterà alla sconfitta del drago e al recupero del papà.
Il messaggio simbolico è interessante ma non ben sviluppato e chiaro per un pubblico di bambini.