Il liceo Voltaire

Ambientata in un liceo francese del 1963, la serie analizza un evento storico per lo stato transalpino: il Voltaire è infatti il primo istituto a sperimentare le classi miste, ospitando tra centinaia di studenti maschi anche undici ragazze. Tale esperimento sociale innesca una serie di cambiamenti socio-culturali che si riflettono via via anche nella vita dei personaggi. Attraverso lo scontro tra i sessi da un lato e tra adolescenti e adulti dall’altro, sono infatti trattati numerosi temi “scottanti” per l’epoca come il femminismo, il bullismo, l’aborto, il divorzio e l’omosessualità, il tutto sotto la lente d’ingrandimento di una società degli anni ‘60.
Sebbene sia pregevole l’intento di contestualizzare e indagare un evento storico senza precedenti come l’acquisizione del diritto allo studio per le donne francesi del ‘63, la serie, forse anche per mantenere alta l’attenzione di spettatori giovani, strizza molto l’occhio ai teen drama moderni, presentando – episodio dopo episodio – tutte le classiche piccole grandi tragedie del mondo adolescenziale.
Concentrare maggiore attenzione sul background psicologico dei personaggi, indagando abbondantemente il dissidio tra idee progressiste e il retaggio culturale conservatore dell’epoca poteva senz’altro rendere ancora più interessante la serie e sottolineare il valore di tematiche come emancipazione femminile o libertà culturale e sentimentale, che sono riproposte al suo interno. La presenza di più di una scena maliziosa e dal linguaggio colorito ne fanno un prodotto adatto ai +18.