Hotel Transylvania

Dracula e la sua famiglia festeggiano il 125° anniversario dell’hotel. In tale occasione, il conte vorrebbe regalare la sua attività all’amata figlia Mavis, ma ci ripensa dopo essersi confrontato con le stravaganti idee del genero (umano) Johnny riguardo al restyling dell’hotel. Così, per eludere la questione, inventa una bugia: secondo una legge immobiliare mostruosa, Drac non può lasciare la sua proprietà in eredità a un “non mostro”. Johnny, abbattuto, corre dallo scienziato Van Helsing, che gli propone di trasformarlo in uno di loro, grazie al suo raggio mostrificatore che può mutare gli uomini in mostri e viceversa. Johnny accetta e diventa un drago. Felice, si presenta a Dracula che, allucinato dalla trasformazione, tenta di riportarlo alla normalità. Nella corsa, però, il conte finisce preda del laser che si compromette: una crepa nel cristallo magico ne inficia il funzionamento. Van Helsing propone loro una soluzione: devono correre in Amazzonia per recuperare l’ultimo rubino in grado di riconvertirli. Drac e Johnny volano in Sudamerica e intraprendono un viaggio insidioso dove scoprono l’uno le qualità dell’altro, incrementando così il loro rapporto. Il duo riuscirà nell’intento col soccorso del resto della famiglia, venuta a conoscenza della loro mutazione, grazie a una notizia flash di un telegiornale sudamericano.
Il film, sagace e divertente, dimostra come sia necessario sovvertire le apparenze e le aspettative che si nutrono verso gli altri e sé stessi. Valorizza il confronto interpersonale, sottolineando il lato buono della vita. Adatto a tutti.