Halloweird

Gli “Halloweird” sono quattro studenti delle medie il cui comune denominatore è quello di essere gli “sfigati” della scuola: non vengono invitati alle feste, nessuno li saluta, sono presi di mira. Durante una gita trovano uno strano libro, a causa del quale saranno vittime di una maledizione: durante la notte di Halloween, prendono infatti i superpoteri dei personaggi da cui si sono travestiti. Guidati da un anziano mago intrappolato nel corpo di un ragazzino, riusciranno a liberarsi dall’incantesimo ma, soprattutto, ad accettare sé stessi, forti della loro amicizia e della consapevolezza che non serve avere superpoteri per poter cambiare la propria vita e per poter superare la quotidianità.
La prima serie fantasy comedy italiana ha come protagonisti quattro “perdenti” che, imparando a rendere i loro difetti punti di forza, riescono a compiere un percorso di accettazione personale che invita i giovani spettatori alla consapevolezza della propria unicità: nessuno è sbagliato, ognuno è unico a suo modo e ciò non solo va accettato ma anche valorizzato.
Punti deboli: passaggi di sceneggiatura poco credibili e alcuni errori di pronuncia, aspetti che, per il pubblico di riferimento, non possono essere trascurati in una serie di qualità come questa.
Inclusione, rispetto, bullismo, accettazione sono le parole chiave di questa serie che fa della magia una metafora per educare ad una società maggiormente inclusiva. I veri mostri non si nascondono dietro le stranezze, bensì dietro la mancanza di rispetto della diversità.