Don Matteo – Tredicesima stagione  

Con la 13ª stagione si chiude un’epoca: sì, perché Terence Hill nel ruolo del prete più famoso d’Italia è ormai un pezzo di storia della tv, con il suo affrontare le vicende con l’inconfondibile sorriso, conquistando la fiducia e la confidenza di tutti, illuminando con la parola giusta l’animo di chi attraversa l’oscurità profonda del peccato. Lo abbiamo visto cadere, soffrire, dubitare, essere perseguitato, ferito, ma poi, anche grazie agli immancabili amici Cecchini, Natalina, Pippo, e tanti altri, ritrovare la sua Fonte, la Fede e la convinzione nella sua vocazione di sacerdote… e ovviamente anche di “detective”, con quella curiosità nel risolvere i casi che è indirizzata più a indagare l’animo umano che i fatti in sé.
Passare il testimone a un altro non è impresa facile. Accetta la sfida Raoul Bova, nei panni di don Massimo, un prete con un passato da carabiniere nei reparti speciali, che in una crisi causata dalle contraddizioni del suo lavoro ha scoperto la vocazione. Per una serie di misteriosi eventi si trova improvvisamente a sostituirlo. Le capacità investigative le ha tutte, la buona volontà pure, ma nessuno accetta l’improvvisa scomparsa di don Matteo e in principio viene “boicottato”, a partire da Natalina. Il non sentirsi all’altezza dell’incarico si affaccia nel suo animo, ma la sua bontà e la perseveranza nel prendersi a cuore le persone pian piano hanno la meglio.
A nostro avviso un’ottima prova da parte di Raoul Bova e una bella stagione ricca, come sempre, di spunti pedagogici: un buon principio di una nuova avventura, ma don Matteo mancherà a tutti noi.