Di nuovo 15 anni

La serie, basata sull’omonimo romanzo della giovane scrittrice brasiliana Bruna Vieira, ha come protagonista la trentenne Anita che, scontenta della sua vita, trova casualmente un modo di tornare indietro nel tempo ai suoi 15 anni. Nelle sei puntate, Anita si sposta tra presente e passato, cercando di cambiare quello che a lei sembra storto nel presente combinando spesso dei guai peggiori con le sue forzature. Al principio del racconto appare una disadattata con conflitti familiari irrisolti, problemi a gestire il proprio carattere e difficoltà a individuare uno scopo nella vita, sia lavorativo che sentimentale; con il suo andirivieni nel tempo tante cose cambiano, nel bene e nel male.
La storia, un mix tra Ritorno al futuro e Sliding Doors, offre ai teenagers riflessioni su argomenti a loro cari (per un’età dai 14 in su) come l’amicizia e l’aiuto reciproco nelle difficoltà, la scoperta dell’amore e i relativi dolori di cuore, l’inclusione in contrasto con forme di bullismo ed emarginazione, l’importanza di credere in sé stessi e come alimentare l’autostima. Con delicatezza e piccoli dettagli viene ben tratteggiato anche il rapporto difficile di Anita con la mamma, della quale riscopre le qualità che non aveva mai colto, e quello speciale con il papà che è il suo consigliere, il suo “eroe”, il suo punto fermo: “Papà sei la mia ancora” gli dice, e lui risponde “Io credevo che i genitori mettessero le ali ai figli, non che fossero le loro ancore”. Genitori significativi che difficilmente si incontrano nelle serie per ragazzi.